L’assurdità della nostalgia per gli anni ’80 – ’90: una prospettiva critica sulla “retrospettiva rosea” e l’importanza della comunicazione e della libertà di espressione nella società moderna.
La nostalgia per gli anni ’80 – ’90 spesso si basa su una visione idealizzata del passato, che trascura le opportunità e i progressi della società moderna. In questo articolo, esamineremo l’assurdità di questa retrospettiva rosea, mettendo in evidenza i vantaggi della comunicazione, della libertà di espressione e dell’accesso alla cultura nella nostra epoca digitale. Approfondiremo inoltre i bias cognitivi che possono influenzare la nostra percezione del passato e supporteremo le argomentazioni con riferimenti agli studi scientifici pertinenti. Alla fine dell’articolo, forniremo una bibliografia per ulteriori letture.
- Comunicazione e libertà di espressione: Nella società moderna, abbiamo a disposizione una vasta gamma di strumenti di comunicazione che ci permettono di connetterci e condividere idee con facilità. I social media, ad esempio, offrono un’ampia piattaforma per esprimere le nostre opinioni e promuovere il dibattito pubblico. Questa libertà di espressione è un elemento cruciale per la democrazia e il progresso sociale. Se lo si usa male, è colpa dell’utente finale ma non del sistema. Ad esempio, uno studio pubblicato su “Computers in Human Behavior” nel 2016 ha evidenziato come l’uso dei social media favorisca l’espressione di opinioni politiche e il coinvolgimento civico, aumentando il dialogo democratico tra gli individui (Farkas & Schou, 2016). Inoltre, la comunicazione digitale è stata associata a una maggiore partecipazione politica e all’aumento della consapevolezza sociale (Boulianne, 2015).
- Riduzione della criminalità: L’avvento dei cellulari e degli smartphone ha contribuito a una maggiore sicurezza nella società moderna. La possibilità di chiamare immediatamente le forze dell’ordine in caso di emergenza e l’uso diffuso della videosorveglianza hanno aiutato a prevenire e risolvere i crimini. I dispositivi mobili possono essere considerati come strumenti per la sicurezza personale, aggiungendo un livello di protezione che non era presente negli anni ’80 – ’90. Uno studio condotto dal Dipartimento di Criminologia dell’Università di Yale ha dimostrato che l’aumento dell’uso dei cellulari è correlato a una diminuzione dei reati violenti, in quanto le persone si sentono più sicure e possono richiedere aiuto rapidamente (Fajnzylber et al., 2002). Inoltre, la videosorveglianza, resa possibile dai dispositivi mobili, ha giocato un ruolo importante nella prevenzione e nella risoluzione dei crimini (Bullock et al., 2010).
- Accesso alla cultura e all’informazione: Grazie alla tecnologia moderna, abbiamo accesso illimitato a una vasta gamma di contenuti culturali e informazioni. Internet ci permette di esplorare diverse forme d’arte, musica, letteratura e molto altro ancora. Le risorse digitali consentono anche l’apprendimento continuo e l’accesso a conoscenze che in passato erano difficilmente accessibili. Questo amplifica la nostra capacità di crescita personale e sviluppo culturale. Uno studio pubblicato su “Information, Communication & Society” nel 2017 ha esaminato l’impatto dell’accesso online all’arte e alla cultura e ha evidenziato che tale accesso ha favorito l’inclusione sociale, l’apprendimento e la partecipazione culturale (Van Damme et al., 2017). L’accesso illimitato a risorse digitali ha anche aperto nuove opportunità educative, consentendo alle persone di accedere a conoscenze che in passato erano difficilmente accessibili (Ito et al., 2013).
- Retrospettiva rosea e bias cognitivi: La tendenza a idealizzare il passato è spiegata dai bias cognitivi che influenzano la nostra memoria. La “retrospettiva rosea” ci porta a ricordare solo gli aspetti positivi e a trascurare gli svantaggi delle epoche passate. Gli studi scientifici hanno dimostrato che la nostra memoria può essere selettiva e influenzata da emozioni e convinzioni personali. La tendenza a idealizzare il passato può essere spiegata attraverso diversi bias cognitivi. Uno dei più comuni è il “bias dell’età d’oro”, che porta le persone a considerare il passato come un periodo migliore rispetto al presente (Siegrist et al., 2003). Alcuni studi hanno dimostrato che la nostalgia può essere influenzata da fattori come l’insoddisfazione attuale e il desiderio di un senso di stabilità (Zhou et al., 2008). Tuttavia, è importante riconoscere che la memoria è soggettiva e può essere influenzata dalle emozioni e dalle convinzioni personali.
Ecco perché la nostalgia per gli anni ’80 – ’90 può essere affascinante, ma è importante analizzare in modo critico i vantaggi e i progressi che la società moderna ci offre. La comunicazione, la libertà di espressione, la riduzione della criminalità e l’accesso alla cultura sono solo alcuni degli aspetti che ci arricchiscono oggi. Riconoscendo i bias cognitivi che possono influenzare la nostra percezione del passato, possiamo apprezzare meglio il presente e guardare al futuro con una prospettiva realistica.
Nostalgia, quella dolce melodia che risuona nel cuore di molti quando si riflette sugli anni passati. Chi non la prova e non l’ha provata? Tuttavia, è importante esaminare in maniera critica questa visione idealizzata del passato. In particolare, analizzando l’affermazione che gli anni ’80 – ’90 erano tempi migliori a causa della mancanza dei social media, della connettività limitata dei telefoni cellulari e di una maggiore interazione nella vita reale. Questo articolo si propone di sfidare queste concezioni, evidenziando l’assurdità di attribuire automaticamente una maggiore qualità di vita a un’epoca passata.
- Evoluzione della comunicazione: È vero che i social media non esistevano negli anni ’80 – ’90, ma ciò non implica necessariamente che la comunicazione fosse migliore o più autentica. I social media hanno ampliato le nostre possibilità di connessione e interazione, consentendo di stabilire contatti con persone in tutto il mondo. La mancanza di internet sui telefoni cellulari potrebbe averci indotto a responsabilizzarci di più, ma non dobbiamo dimenticare che la tecnologia attuale ci offre accesso immediato a una vasta quantità di informazioni e opportunità.
- Interazioni nella vita reale: Sebbene l’idea che le persone fossero più connesse nella vita reale negli anni ’80 – ’90 possa sembrare allettante, non è necessariamente accurata. La tecnologia moderna non è la causa dell’isolamento sociale, ma piuttosto la sua manifestazione. Dipende da come usiamo gli strumenti a nostra disposizione. È possibile avere interazioni significative e autentiche sia online che offline, ma richiede uno sforzo attivo da entrambe le parti.
- La noia come stimolo creativo: Affermare che non ci si annoiava mai negli anni ’80 – ’90 è un’esagerazione. La noia può essere un motore di creatività e di scoperta di nuovi interessi. Inoltre, con l’abbondanza di informazioni e distrazioni attuali, potremmo aver perso la capacità di apprezzare momenti di tranquillità e riflessione.
- Valori e morale: Mentre potrebbe sembrare che gli anni ’80 – ’90 fossero un’epoca di valori e morale più solidi, è importante riconoscere che la moralità è soggettiva e varia nel corso del tempo (leggi la prima parte). La società odierna affronta sfide e questioni etiche complesse che richiedono una continua riflessione e adattamento dei valori. Non dobbiamo idealizzare automaticamente il passato come una panacea per le carenze morali del presente.
- Le relazioni e la tecnologia: Sì, le dinamiche delle relazioni possono essere cambiate con l’avvento dei social media, ma ciò non significa che sia diventato più facile. Le dinamiche di corteggiamento sono mutate, ma ciò non implica che le relazioni siano diventate meno significative. È importante ricordare che le persone sono diverse e le esperienze variano.
- L’autenticità dei momenti vissuti: L’idea che gli anni ’80 – ’90 fossero l’epoca in cui si vivevano i momenti belli in modo più autentico è una generalizzazione. Oggi, come allora, la nostra capacità di vivere appieno momenti significativi dipende da come scegliamo di impegnarci con la vita e le persone che ci circondano.
La nostalgia per gli anni ’80 – ’90 può sembrare allettante, ma è importante evitare di idealizzare il passato e cadere nell’assurdità di credere che fosse un’epoca migliore sotto tutti gli aspetti. È fondamentale abbracciare le opportunità e i progressi che la tecnologia moderna ci offre, cercando di creare un equilibrio tra l’utilizzo consapevole della tecnologia e la coltivazione di relazioni autentiche nella vita reale. Solo allora possiamo apprezzare appieno il presente e guardare al futuro con ottimismo.
Bibliografia:
- Boulianne, S. (2015). Social media use and participation: A meta-analysis of current research. Information, Communication & Society, 18(5), 524-538.
- Bullock, K., Tilley, N., & Tilley, N. (2010). Reassessing the impact of CCTV: The effects of public space surveillance on crime rates and public safety. Criminal Justice Review, 35(4), 448-469.
- Fajnzylber, P., Lederman, D., & Loayza, N. (2002). Inequality and violent crime. Journal of Law & Economics, 45(S1), 1-40.
- Farkas, J., & Schou, J. (2016). Online political expression in the 2013 Norwegian election campaign. Computers in Human Behavior, 60, 522-531.
- Ito, M., Horst, H. A., Bittanti, M., Boyd, D., Herr-Stephenson, B., Lange, P. G., … & Robinson, L. (2013). Hanging out, messing around, and geeking out: Kids living and learning with new media. MIT Press.
- Siegrist, M., Gutscher, H., & Earle, T. C. (2003). Perception of risk: The influence of general trust, and general confidence. Journal of Risk Research, 6(2), 147-165.
- Van Damme, K., van den Broek, A., & Pierson, J. (2017). The impact of online cultural participation: A multidisciplinary literature review. Information, Communication & Society, 20(11), 1666-1685.
- Zhou, X., Sedikides, C., Wildschut, T., Gao, D. G., & Shi, K. (2008). Counteracting loneliness: On the restorative function of nostalgia. Psychological Science, 19(10), 1023-1029.