“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità, non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori. In una parola sono cattivi”.
“Non c’è alcuna speranza per l’avvenire del nostro paese se la gioventù di oggi prenderà il potere domani. Questa gioventù è insopportabile, senza ritegno, terribile”.
“Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico, i nostri ragazzi non ascoltano più i loro genitori, la fine del mondo non può essere lontana”.
“Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore. I giovani sono maligni e pigri. Non saranno mai come la gioventù di una volta. I giovani di oggi non saranno capaci di mantenere la nostra cultura”.
Quattro titoli che sembrano tratti dai quotidiani odierni, ma le loro origini risalgono a epoche lontane.
Il primo titolo è attribuito a Socrate, il filosofo nato nel 470 a.C.
La seconda frase appartiene a Esiodo, un poeta greco dell’VIII-VII secolo a.C.
Il terzo titolo risale a un sacerdote dell’Antico Egitto, ben 2000 anni prima di Cristo.
La quarta frase, sorprendentemente, è un’incisione trovata su un vaso di argilla nell’Antica Babilonia, datata ben 3000 anni prima di Cristo.
Questo riflette una percezione comune che si è ripetuta nel corso dei secoli: la tendenza delle generazioni più anziane a criticare e giudicare negativamente le nuove generazioni.
Questo fenomeno, noto come “generazionalismo”, si basa sulla paura e l’incertezza che possono accompagnare il cambiamento e l’evoluzione sociale.
La resistenza al nuovo e il giudizio negativo verso le nuove generazioni possono derivare da diversi fattori psicologici e sociali. Uno dei principali motivi è la nostalgia per il passato e la tendenza a idealizzarlo, considerando le proprie esperienze e valori come superiori. Inoltre, le persone tendono a identificarsi con la propria generazione e a sviluppare un senso di appartenenza e identità intorno ad essa. Di conseguenza, le differenze tra le generazioni possono generare una minaccia per l’identità personale e sociale, portando a reazioni negative e giudizi critici.
È importante notare che il generazionalismo non è universalmente presente in tutte le culture e società. Alcuni studi hanno suggerito che la percezione negativa delle nuove generazioni potrebbe essere influenzata da fattori come la disuguaglianza economica, la competizione per le risorse e la mancanza di comprensione reciproca tra le diverse generazioni (Twenge, 2010; Putnam, 2015).
La ricerca scientifica ha indagato il fenomeno del generazionalismo e ha rilevato che i pregiudizi intergenerazionali spesso sono infondati. Ad esempio, uno studio condotto da Twenge et al. (2010) ha analizzato i dati di oltre 1,2 milioni di studenti universitari negli Stati Uniti e ha scoperto che le nuove generazioni non erano significativamente diverse dalle precedenti in termini di tratti di personalità come narcisismo e materialismo.
Altri studi, come quello condotto da Fingerman et al. (2016), hanno evidenziato l’importanza delle relazioni intergenerazionali positive nel promuovere il benessere individuale e sociale. L’apertura al dialogo e alla comprensione reciproca tra le diverse generazioni può contribuire a superare i pregiudizi e a creare una società più inclusiva e armoniosa.
Oltre ai pregiudizi generazionali, è importante riconoscere che le diverse generazioni possono beneficiare di enormi miglioramenti sociali ed economici nel corso del tempo. Questi progressi possono essere osservati in diversi ambiti, come l’istruzione, la tecnologia, la sanità, l’uguaglianza di genere e l’accesso a opportunità lavorative.
- Istruzione: Nel corso degli ultimi decenni, c’è stata una notevole espansione dell’istruzione e un aumento dell’accesso all’istruzione superiore. L’incremento delle opportunità educative ha permesso a un numero sempre maggiore di persone di acquisire competenze specializzate e migliorare le proprie prospettive di carriera.
- Tecnologia: L’avanzamento della tecnologia ha portato a trasformazioni radicali nella nostra vita quotidiana. Oggi abbiamo accesso a dispositivi avanzati, connessione Internet, piattaforme di comunicazione istantanea e strumenti digitali che semplificano molte attività. Questi progressi tecnologici ci permettono di essere più connessi, di accedere a un’enorme quantità di informazioni e di svolgere compiti in modo più efficiente.
- Sanità: I miglioramenti nel settore sanitario hanno portato a un aumento dell’aspettativa di vita e a una migliore qualità della vita. Grazie agli avanzamenti nella medicina, nella ricerca e nelle cure sanitarie, molte malattie sono state debellate o sono diventate più gestibili. Inoltre, la consapevolezza sulla salute mentale è cresciuta, portando a un maggiore accesso alle risorse e al supporto per il benessere psicologico.
- Uguaglianza di genere: Nel corso degli ultimi decenni, si sono compiuti significativi progressi verso l’uguaglianza di genere. Le donne hanno guadagnato maggiore autonomia, hanno visto ampliate le loro opportunità di carriera e hanno ottenuto maggiori diritti in molti paesi. L’attenzione sull’equità di genere ha portato a una maggiore consapevolezza e a un impegno per superare le discriminazioni e le disuguaglianze.
- Opportunità lavorative: Le opportunità lavorative si sono ampliate e diversificate. Nuove professioni e settori si sono sviluppati grazie all’evoluzione della tecnologia e alla crescita economica. Ciò ha creato nuove possibilità di carriera e ha contribuito a ridurre il tasso di disoccupazione in molti paesi.
È importante sottolineare che i miglioramenti sociali ed economici non riguardano solo una generazione specifica, ma sono il risultato di sforzi collettivi e di progressi cumulativi nel corso del tempo. Le sfide rimangono, ma è fondamentale riconoscere e apprezzare i progressi raggiunti, utilizzando tali miglioramenti come trampolino di lancio per un futuro ancora migliore.
Mentre può esserci un generazionalismo basato su pregiudizi, è importante considerare anche i notevoli miglioramenti che abbiamo vissuto come società. I progressi nell’istruzione, nella tecnologia, nella sanità, nell’uguaglianza di genere e nelle opportunità lavorative hanno aperto nuove porte e ci hanno permesso di vivere in una società più inclusiva e avanzata rispetto a 30-50 anni fa.
Bibliografia:
- Acemoglu, D., & Robinson, J. A. (2012). Why nations fail: The origins of power, prosperity, and poverty. Broadway Business.
- Frey, C. B., & Osborne, M. A. (2017). The future of employment: How susceptible are jobs to computerization? Technological forecasting and social change, 114, 254-280.
- United Nations Development Programme. (2020). Human Development Reports. Recuperato da http://hdr.undp.org/
- World Health Organization. (2021). World Health Statistics 2021: Monitoring health for the SDGs. Recuperato da https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/health-status/health-statistics-and-information-systems
- Fingerman, K. L., Pitzer, L. M., Lefkowitz, E. S., Birditt, K. S., & Mroczek, D. (2016). Ambivalent relationship qualities between adults and their parents: Implications for both parties’ well-being. The Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences, 71(6), 1059-1071.
- Putnam, R. D. (2015). Our kids: The American Dream in crisis. Simon and Schuster.
- Twenge, J. M. (2010). A review of the empirical evidence on generational differences in work attitudes. Journal of Business and Psychology, 25(2), 201-210.