Negli ultimi decenni, l’abuso di sostanze come alcool, fumo e droghe anche pesanti, ha assunto proporzioni preoccupanti. Quando ci si chiede il motivo di tale autodistruzione, emerge una realtà inquietante: i giovani di oggi sono stressati e depressi. Ma cosa li differenzia dai loro nonni, che hanno vissuto in epoche segnate da guerre e violenza?
Le sostanze stupefacenti sono diventate incredibilmente accessibili, passando dall’alcool alla cocaina, disponibili in ogni angolo. Tuttavia, se guardiamo indietro di appena 50 anni fa, i giovani di allora erano impegnati in una lotta per ideali, affrontando regimi oppressivi e rischiando persino la vita. Oggi, invece, sembrano soddisfarsi con una tisana alla cannabis, distesi sul divano in attesa della prossima festa. Si abbandonano a canne di marijuana e magari fanno una piccola linea di cocaina per caricarsi, soffrendo di stanchezza, ansia e stress.
Si tratta forse di una generazione cresciuta con tutto a disposizione, che non conosce il vero desiderio?
E se così fosse, come possono conoscere le passioni che animano l’animo umano?
Il vuoto interiore sembra colmare i cuori di molti giovani, mentre le grandi multinazionali sorridono, ottenendo miliardi di dollari grazie a una società sedata, priva di desideri e passioni.
Quando uno è sedato, è disposto ad accettare qualsiasi cosa.
È fondamentale affrontare queste sfide con sensibilità ed empatia. Dobbiamo porre l’attenzione sulle radici profonde di questa mancanza di desiderio e passione, offrendo supporto, educazione e opportunità che permettano ai giovani di scoprire la vera bellezza e ricchezza della vita. Solo così potremo combattere il vuoto interiore che minaccia di inghiottire intere generazioni.